Page 151 - Minerva oscura
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filosofica di certe colpe già appellate coi loro nomi di peccati. Si
           dice (XVII 112 e segg.):


              Resta, se dividendo bene estimo,
                che il mal che s'ama è del prossimo, ed esso
                amor nasce in tre modi in vostro limo.
              È chi per esser suo vicin soppresso,
                spera eccellenza, e sol per questo brama
                ch'e' sia di sua grandezza in basso messo.
              È chi podere, grazia, onore e fama
                teme di perder perch'altri sormonti,
                onde s'attrista sì, che il contrario ama;
              ed è chi per ingiuria par ch'adonti
                sì, che si fa della vendetta ghiotto;
                e tal convien che il male altrui impronti.
              Questo triforme amor quaggiù di sotto
                si piange.


              Si riduce dunque questo triforme amore alla superbia, invidia e
           ira, con questi nomi chiamate via via (superbi cristian, X 121; la
           cervice mia superba, XI 53; superbia, ib. 68; di tal superbia, ib.
           88; or superbite, XII 70; la colpa della invidia, ib. 135; d'invidia,
           XIV 82; invidia, XV 51; in foco d'ira, ib. 106; d'iracondia, XVI
           24; per ira, XVII 36; senza ira mala, ib. 69). Dell'accidia si parla
           così (XVII 82 e segg.):

              Dolce mio padre, dì, quale offensione
                Si purga qui nel giro, dove semo?
                Se i pie' si stanno, non stea tuo sermone.
              Ed egli a me: l'amor del bene, scemo
                Di suo dover, quiritta si ristora.
                Qui si ribatte il mal tardato remo:
              Ma perchè più aperto intendi ancora...

              Virgilio comincia la esposizione dell'amore principio



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