Page 152 - Minerva oscura
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d'ogni bene e mal fare;


              Se lento amore in lui veder vi tira,
                O a lui acquistar, questa cornice
                Dopo giusto penter, ve ne martira.

              Così Virgilio ha risposto alla domanda del discepolo: quale of-
           fensione si purga qui nel giro, dove semo? E il discepolo intende-
           rà meglio alle parole (XVIII 107):

                          negligenza e indugio
              ....per tepidezza in ben far messo,

           e meglio anche alle altre (ib. 132):


              dando all'accidia di morso.

           Ma il cenno dell'amor del bene scemo di suo dover, l'altro del mal
           tardato remo, il terzo del lento amore in lui veder o a lui acqui-
           stare, poteva bastare. Non così è determinato nelle sue tre specie
           e appellazioni l'amore che s'abbandona troppo al bene che non è
           felicità. Noi intendiamo subito di che si tratta; ma nella finzione
           poetica, Dante doveva, e perciò noi dovremmo, a intendere pro-
           vare difficoltà.


              Altro ben è che non fa l'uom felice;
                non è felicità, non è la buona
                essenza, d'ogni ben frutto e radice.
              L'amor ch'ad esso troppo s'abbandona,
                di sopra noi si piange per tre cerchi,
                ma, come tripartito si ragiona,
              tacciolo, acciocchè tu per te ne cerchi.


              Che dobbiamo dire? dobbiamo dire che Dante ha cambiato si-



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