Page 145 - Minerva oscura
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si deve necessariamente intendere che la disperazione di posa e di
           minor pena sia propria solo dei peccatori assomigliati agli stor-
           nelli, cioè dei lussuriosi, dei rotti a vizio, di quelli di cui la prima
           è Semiramis. Ed è ben naturale che soli gli altri, quelli presi e
           vinti d'amore, quelli che amor... mena, obbediscano allo scongiu-
           ro d'amore espresso con l'affettuoso grido: O anime affannate!



                                          II.


              E passiamo ad altro. Leggiamo ancora:
              Pag. 37-38: «Lo stesso può dirsi della famosa scena con Filip-
           po Argenti. Che se qui Dante grida a lui:


              ....con piangere e con lutto
              Spirito maledetto ti rimani,


           e se si fa abbracciare e baciare da Virgilio, e si fa chiamare «alma
           sdegnosa,» noi non possiamo già supporre che tutto ciò esprima
           la repulsione del Poeta per il peccato ond'è punito l'Argenti, ma
           dobbiamo di necessità credere o che Dante avesse ragioni perso-
           nali, a noi ignote, di odiare quel «pien di fango»; o che, piuttosto,
           come qualcheduno ha supposto, nel «fiorentino spirito bizzarro,»
           che «in sè medesmo si volgea co' denti,» egli abbia voluto rappre-
           sentare la discorde e rissosa cittadinanza fiorentina dilaniatrice di
           sè medesima. A ogni modo è sempre il pensiero della terra che lo
           accompagna in mezzo alla morta gente».
              O anima gentile, con cui mi è dolce conversare non di là da
           molto cielo e terra e mare, ma di là dalla vita stessa; può essere
           che Dante avesse ragioni personali di odiare quel «pien di fango,»
           e anche che egli volesse in lui rappresentare la cittadinanza fio-
           rentina. Ma il certo è che Dante volle rappresentare in sè stesso
           l'uomo che respinge il male e il malvagio, che ha nell'irascibile la
           forza di propulsare iniuriam, di odiare l'ingiustizia anche quando


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