Page 141 - Minerva oscura
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di subito levorsi;)


           egli, l'infelice, forse presentisce la conclusione ferina, anzi cani-
           na, della tragedia.
              Oh! chi ha già pianto sull'ultimo episodio dell'Inferno, come
           pianse sul primo (i due amanti, i due nemici: quanto si assomi-
           gliano!), non ha pianto assai, se non interpretava come interpreto
           io. Guardi i suoi figliuoli, se è padre; e pensi che Dante ha osato
           imaginare e rappresentare un padre ridotto da una disperazione
           enorme e infame a mettere i denti nel teschio di essi, di essi, di
           essi!





                                         III.


                               Le difficoltà del Bartoli
                           e di altri commentatori e critici.



                                          I.


              Prendiamo il tomo sesto della storia della letteratura italiana
           del Bartoli, e di esso tomo la parte prima, dove è riassunto e giu-
           dicato ciò che si era pensato sino allora (1887) intorno al concepi-
           mento fondamentale della D. C. e alla costruzione morale dei tre
           regni. Fermiamoci ai punti nei quali il critico illustre si ferma du-
           bitando, e vediamo, se dopo lo studio mio, ci sia più ragione a du-
           bitare.
              Manca, purtroppo, il sottile ingegno che meglio avrebbe giudi-
           cato; il nobile cuore che più lealmente avrebbe riconosciuto il
           vero e il falso di queste ricerche!



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