Page 136 - Minerva oscura
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avesse offeso e in gravissimo modo Ugolino, Dante lo sapeva già,
perchè sapeva la presura e la morte nella Muda. Alla sua doman-
da:
O tu che mostri per sì bestial segno
odio sopra colui che tu ti mangi,
dimmi il perchè, diss'io, per tal convegno
che, se tu a ragion di lui ti piangi,
sappiendo chi voi siete, e la sua pecca,
nel mondo suso ancor io te ne cangi
se quella con ch'io parlo non si secca;
a questa domanda, alle parole, se tu a ragion di lui ti piangi, è ri-
sposto adeguatamente con
Tu dei saper che io fui conte Ugolino
e questi l'arcivescovo Ruggieri.
Perchè Ugolino continua:
Or ti dirò perchè i son tal vicino,
ossia - me lo mangio - ? Perchè Ugolino ha inteso meglio dei
commentatori; ha inteso che a ragione non può piangersi del suo
traditore, egli morto di lui morto, se non per un danno, un'offen-
sione (Purg. XVII 82) secondo il senso che Dante pare attribuire
a questo verbo offendere e ledere in più luoghi; un'offensione e un
danno che duri tuttavia. E questo danno non è la morte, sebben
crudelissima, ma l'esser morto in peccato.
Qui si può dire: E bene è codesto e nessuno lo nega, anche se
nessuno l'afferma. L'arcivescovo ha offeso il conte nel farlo mori-
re così crudelmente, che egli non pensò a pentirsi de' suoi peccati
o disperò della salute eterna.... Vedete, che ciò è inverosimile
dantescamente parlando. Dante era giusto; e un padre, così marto-
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