Page 110 - Minerva oscura
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perchè si compie con l'intelletto, e l'intelletto non è delle bestie
           ma solo dell'uomo. Ora l'intelletto entrò al certo nel peccato di
           Lucifero, in quello di Adamo, in quello dei Giganti, tutti superbi.
           E oltre l'intelletto, vi ebbe parte la volontà volta al male, e, sebbe-
           ne in Lucifero solo  metaphorice, l'appetito sensitivo. È dunque
           possibile che la superbia sia malizia con frode, poichè in essa su-
           perbia è l'intelletto, e la frode senza intelletto non può essere. Ma
           vi è veramente? Poi che violare i primi quattro comandamenti è
           rompere il vincolo speciale che ci unisce a Dio e a chi di Dio più
           tiene, in quella violazione è sempre frode, perchè dal benefizio
           deriva la fiducia, di cui abusare per commettere ingiuria tanto
           vale quanto usare frode. Anzi perchè dal vincolo più stretto si ge-
           nera una fiducia più grande, la frode ancora sarà più grave. Dun-
           que superbia è malizia con frode, e con frode più grave che altra
           malizia   pur   fraudolenta.   Quale   quest'altra   malizia   fraudolenta
           men grave di quella che si può chiamare tradere dal fatto di Giu-
           da che con un bacio consegnò (tradidit: cfr. gli Evangeli) il Dio-
           Uomo ai Giudei? quale? Torniamo allo Genesi. Il diavolo super-
           bo, e perciò invido, fu il pravo consigliere dell'Uomo. La sua in-
           vidia si estrinsecò in quel pravo consigliare. Si mutò in serpente,
           usò melate parole, sedusse, mentì, ingannò, scisse l'uomo da Dio.
           Anche dei figli di Adamo è invido chi compie sì fatte operazioni;
           chi insomma fa ingiuria al suo prossimo, agli altri uomini; poi che
           l'invidia è tra pari. E poi i teologi pongono grande somiglianza tra
           la superbia e l'invidia, facendo che dal male altrui, che tutti e due
           vogliono, sperino il superbo di guadagnare eccellenza o primato,
           l'invido di cessare il timore che ha di perdere quello che possiede
           di bene. Ora anche alla malizia con frode più grave è simile quel-
           la con frode meno grave, come la superbia all'invidia; e differi-
           scono in questo che la prima malizia abusa di una fiducia specia-
           le, che da uno speciale vincolo deriva, mentre la seconda deve so-
           praffare quella tanto languida, che non si può nemmeno chiamare
           fiducia, che deriva dal vincolo più largo e più lasso che lega gli



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