Page 107 - Minerva oscura
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giustizia; e ingiuria, come si legge in Tullio, in due modi si può
           commettere: con la forza e con la frode. Ira dunque sarà l'ingiuria
           fatta con la forza. Ma alla giustizia, si legge pure (cfr. Moralium
           dogma  in Sundby,  Brunetto Latini, pp. 401 e 426), si oppone
           come la Truculentia che si divide in Vis e Fraus, così la Negligen-
           tia, e la Negligentia vale non propulsare iniuriam. Questa negli-
           gentia a quale dei sette peccati assomiglia più che all'accidia? Nel
                                                                 a
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           fatto l'accidia è Tristitia quaedam; e, dice il Dottore (1  2  XLVI
           1), quando molto alta fu la persona che recò ingiuria, non ne se-
           gue Ira ma Tristitia. Ora questi tristi, questi negligenti, questi ac-
           cidiosi sarebbero forse incontinenti di irascibile? Tutto al contra-
           rio: perchè l'irascibile ci è dato per superare e vincere ciò che può
           portarci nocumento; e questi tali, non che averne soverchio, ciò è
           esserne incontinenti, di irascibile ne hanno poco o punto. Ma, per
           tornare indietro, se rettamente incontinenti nell'amore delle ric-
           chezze, concepite come un bene corporale, sono gli avari, si po-
           tranno chiamare incontinenti con altrettanto diritto i prodighi?
           Non sembra: eppure i prodighi hanno a essere puniti nell'Inferno
           e nel Purgatorio nello stesso luogo che gli avari. Ora coi tristi che
           dissi, quali peccatori si convengono nello stesso modo che i pro-
           dighi con gli avari? Chiaro, che gl'incontinenti di irascibile, ossia
           quelli che non seppero frenare questa parte del loro appetito sen-
           sitivo; e come incontinenti sono considerati i mali spenditori, sì
           avari e sì prodighi, così incontinenti si devono considerare i di-
           sordinati nell'irascibile, sì quelli che ne ebbero troppo e sì quelli
           che ne ebbero troppo poco. Ma tristi sono, ciò è negligenti e acci-
           diosi questi: a qual diritto si potranno chiamare accidiosi anche
           quelli? A questo: ingiuria non fecero, perchè così sarebbero rei di
           malizia. Non furono dunque maliziosi. Furono essi buoni? No;
           perchè furono incontinenti. Dunque non furono nè buoni nè catti-
           vi, appunto come gli accidiosi; perchè l'accidia è taedium operan-
           di. Ma se proprio non avessero fatto nè il bene nè il male, vano al
           tutto sarebbe stato per loro il dono divino della libertà, ed essi sa-



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