Page 79 - Lo strano caso del Dr.Jekyll e Mr.Hyde
P. 79
o nolente ero ormai confinato alla parte migliore della mia
esistenza; oh, come mi rallegrai a questo pensiero! Con quale
volenterosa umiltà abbracciai di nuovo le limitazioni della vita
normale! Con quale sincera rinuncia sbarrai la porta dalla quale
ero passato e ripassato tante volte e frantumai la chiave sotto il
tacco!
L'indomani portò la notizia che l'assassinio aveva avuto
testimoni, che la colpevolezza di Hyde era di pubblico
dominio, e che la vittima era una persona altamente stimata.
Non era soltanto un crimine, era stata una tragica follia. Credo
di essere stato contento nel saperlo; credo di essere stato
contento che i miei migliori impulsi trovassero sostegno e
salvaguardia nel terrore del patibolo. Jekyll era adesso la mia
città d'asilo; se Hyde avesse fatto tanto di riaffacciarsi un solo
istante, le mani di tutti si sarebbero alzate per afferrarlo e
ucciderlo.
Decisi di redimere il passato con la mia condotta futura; e
posso affermare onestamente che la mia decisione portò
qualche buon frutto.
Voi stesso sapete con quanta sollecitudine mi sia adoperato
negli ultimi mesi dello scorso anno per alleviare le sofferenze;
sapete che molto ho fatto per gli altri, e come i giorni siano per
me trascorsi quieti, quasi felici. Né potrei sinceramente
affermare che mi annoiassi a quella vita benefica e innocente;
credo anzi di esserne stato ogni giorno più soddisfatto; ma ero
ancora tormentato dalla mia duplicità di intenti, e con il
logorarsi del pentimento dalla sua intensità iniziale, la parte
inferiore di me, così a lungo assecondata, così di recente
incatenata, cominciò a ringhiare per ottenere licenza. Non che
mi sognassi di resuscitare Hyde; il solo pensiero mi turbava a
dismisura: no, era nella stessa mia persona che, una volta di
più, ero tentato di scherzare con la mia coscienza; e fu da tipico
peccatore clandestino che cedetti al fine agli assalti della
tentazione.