Page 92 - Jane Eyre
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Elena sospirò, ed alzandosi senza rispondere ubbidì
           subito.




                                        VII.


              I tre primi mesi passati a Lowood mi parvero un seco-
           lo.
              Ebbi a sostenere una lotta spossante contro ogni gene-
           re di difficoltà per assuefarmi alla mia nuova vita e ai
           nuovi doveri.
              Il timore di non adempierne qualcuno mi spossava
           più che le sofferenze materiali, benché queste non fosse-
           ro lievi.
              Nei tre mesi invernali il freddo e la neve c'impediva-
           no di uscire; andavamo soltanto in chiesa, ma ogni gior-
           no ci facevano passare un'ora all'aria aperta.
              I nostri vestiti non potevano ripararci da quel freddo
           intenso, nelle scarpe penetrava la neve, e le mani, senza
           guanti, si coprivano di geloni come i piedi.
              Mi rammento ancora come la sera mi dolevano quan-
           do erano gonfi e quanto pativo nel mettermi le scarpe.
              Inoltre lo scarso vitto era un vero supplizio e quello
           che ci davano non bastava a calmare il nostro appetito
           giovanile.
              Ne nasceva un abuso a danno delle più piccine, per-
           ché le grandi, sempre affamate, esigevano da quelle una
           parte della porzione.





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