Page 65 - Jane Eyre
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— Abbiate cura della bimba, — gridò ella al condut-
tore quando questi mi metteva dentro il legno.
— Sì — rispose.
Lo sportello fu chiuso, e sentii una voce che diceva:
"Avanti!"
Allora la carrozza riprese la via.
Così fui separata da Bessie e da Gateshead, così fui
condotta verso regioni ignote e che credevo lontane e
misteriose.
Mi rammento poco del viaggio; il giorno mi parve in-
terminabile, e credevo che avessimo percorso centinaia
di leghe.
Si traversò diverse città, e in una di esse la carrozza
fece sosta.
I cavalli furono cambiati e i viaggiatori scesero per
desinare.
Mi condussero in un albergo, e il conduttore volle far-
mi mangiare qualcosa; ma siccome non avevo fame, mi
lasciò in una sala immensa nella quale vi erano due ca-
minetti alle estremità. Nel mezzo era sospesa una lumie-
ra e in alto, nella galleria, vi erano tanti strumenti musi-
cali.
Passeggiai un pezzo nella sala, sentendomi oppressa
da strani pensieri. Temevo che mi portassero via, perché
credevo ai rapitori, le cui gesta figuravano spesso nei
racconti di Bessie.
Alla fine il conduttore tornò e mi fece salire in carroz-
za, e poi soffiò nel corno e la carrozza partì.
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