Page 69 - Jane Eyre
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di tela. Era l'ora dello studio e tutte ripassavano la lezio-
ne per il giorno seguente.
La signorina Miller mi fece cenno di sedermi su una
panca, vicina alla porta, poi dirigendosi in fondo alla
stanza, esclamò:
— Monitrici, ricevete i libri di lezione e ritirateli.
Quattro ragazze grandi si alzarono, presero i libri e li
riposero.
La signorina Miller esclamò di nuovo:
— Monitrici, andate a prendere la cena.
Le quattro ragazze uscirono e tornarono poco dopo
recando un vassoio sul quale era una torta tagliata a pez-
zi. Nel centro era collocato un boccale e un vaso pieno
d'acqua. Le parti furono distribuite alle alunne, e quelle
che avevano sete presero il boccale, che serviva a tutte.
Quando venne il mio turno bevvi, perché avevo la
gola riarsa; ma non potei mangiare. L'eccitamento e la
fatica del viaggio mi avevano tolto l'appetito. Quando il
vassoio mi passò davanti mi accorsi che la cosa consi-
steva in una torta d'avena.
Dopo il pasto, la signorina Miller lesse la preghiera, e
poi le alunne, a due a due, salirono.
Affranta dalla fatica com'ero, badai poco al dormito-
rio, ma mi parve lungo come la sala di studio.
Quella notte dovevo dormire con la signorina Miller,
che mi aiutò a spogliarmi, e appena mi fui coricata cad-
di in un profondo sonno.
Nello svegliarmi sentii il vento muggire e l'acqua ca-
dere a torrenti.
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