Page 71 - Jane Eyre
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Il lavoro incominciò; si recitarono le lezioni del gior-
no e alcuni passi della Scrittura. Poi si fece una lunga
lettura della Bibbia.
Quando gli esercizi furono terminati, era giorno chia-
ro. L'instancabile campana suonò per la quarta volta; le
alunne si separarono di nuovo e si diressero al refettorio.
Ero contenta di poter mangiare un poco, perché il
giorno avanti mi ero così poco nutrita che mi sentivo
morire d'inedia.
Sulle lunghe tavole dell'ampio refettorio fumavano
due bacini, che non eccitavano davvero l'appetito.
Vi fu un movimento generale di malcontento quando
l'odore della pietanza giunse alle nari delle educande.
Le grandi, che erano avanti, mormorarono:
— Che orrore! La minestra è bruciata anche oggi!
— Silenzio! — impose una voce.
Chi aveva dato quell'ordine era la maestra delle gran-
di, donnina vestita bene, ma non simpatica. Ella si mise
in cima alla prima tavola, mentre che un'altra signora,
più gentile d'aspetto, presiedeva la seconda. Alla mia
sorvegliava la signorina Miller, e alla quarta la maestra
di francese.
Si cantò un inno, una donna portò il thè alle maestre e
noi cominciammo a mangiare.
Buttai giù qualche cucchiaiata di brodo, senza pensa-
re al sapore che poteva avere, ma quando la fame si fu
un poco calmata, mi accorsi che mangiavo una minestra
disgustosa.
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