Page 72 - Jane Eyre
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Ogni educanda si portava il cucchiaio alle labbra e
poi lo posava disgustata. Allorché la colazione fu termi-
nata, si rese grazie di ciò che non si aveva avuto e si
cantò un secondo inno.
Dal refettorio si passò nella sala di studio. Nell'uscire
vidi una maestra assaggiare la minestra, guardare le al-
tre e la udii dire:
— Che razza di cucina! È una vergogna.
Soltanto dopo un quarto d'ora ci si rimise al lavoro. In
quel tempo era permesso di parlare, e tutti ne profittaro-
no per dir male della colazione.
Povere creature! era quella la loro unica consolazio-
ne. Non vi era di maestre altro che la signorina Miller;
le grandi la circondarono parlandole con aria seria e tri-
ste.
Sentii pronunziare il nome della signora Bockelhurst;
la maestra scrollava la testa come se disapprovasse il di-
scorso, ma non faceva nulla per calmare la generale in-
dignazione, che certo divideva.
Suonarono le nove e la signorina Miller ci ordinò di
tornare ai nostri posti.
Dopo dieci minuti regnava il silenzio.
Le maestre erano tornate; la scuola pareva in attesa di
qualcosa.
Le ottanta ragazze erano immobili sulle panche. Riu-
nione curiosa! Tutte avevano i capelli lisci sulla fronte e
passati dietro l'orecchio; nessun ricciolo incorniciava i
loro volti; il solo ornamento era un colletto. Sul davanti
dei vestiti scuri portavano cucita una tasca per il lavoro.
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