Page 622 - Jane Eyre
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— No, — disse, — è un'idea lungamente accarezzata,
           la sola che possa condurmi al grande scopo. Non voglio
           pregarvi più per ora.
              "Domani parto per Cambridge per dire addio ad alcu-
           ni amici. Starò lontano quindici giorni.
              "In questo tempo pensate alla mia offerta; nel ricusar-
           la non offendete me, ma Dio. Egli si serve di me per of-
           ferirvi una nobile carriera, se negate di entrarvi condur-
           rete un'esistenza oscura ed egoistica.

              "Fate attenzione di esser compresa nel numero di
           quelli che hanno ricusato la fede e che sono peggiori de-
           gli infedeli.
              Nel tornare a casa il suo silenzio mi fece capire ciò
           che provava per me.
              Gli lessi in faccia la delusione di una natura austera e
           dispotica che aveva incontrato resistenza là dove conta-
           va trovar sommissione, la disapprovazione di un giudice
           freddo e inflessibile che aveva veduto la manifestazione
           di sentimenti che non poteva ammettere.
              In una parola l'uomo avrebbe voluto costringermi al-
           l'obbedienza e soltanto il cristiano sopportava la mia
           sincerità e mi accordava tempo a riflettere e a pentirmi.
              Quella sera, dopo avere abbracciato le sorelle, stimò
           conveniente di non stringermi neppur la mano, e io, che
           senza amarlo, gli volevo bene, fui afflitta di quel volon-
           tario oblio e quando fu uscito in silenzio dal salotto, mi
           misi a piangere.
              — Vedo, — disse Diana, — che voi e Saint-John ave-
           te questionato durante la passeggiata. Ma raggiungetelo;


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