Page 613 - Jane Eyre
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Aveva contato sulle prime ripulse e non se ne sgo-
           mentò.
              Stavo appoggiata alla montagna con le braccia incro-
           ciate e calma.
              — Ebbene, io, umile come sono, posso fornirvi l'aiuto
           che vi occorre. Posso tracciarvi la via e sostenervi. In
           principio lo farò, ma sono certo che in breve sarete forte
           quanto me e non avrete bisogno di soccorso.
              — Ma dove troverò la forza necessaria per questa im-

           presa? Non sento di averla. Non sono né commossa, né
           eccitata dalle vostre parole, nessuna fiamma si accende
           in me, nessuna voce mi consiglia né m'incoraggia, non
           aspiro a nessuna vita nuova. Se poteste leggere nell'ani-
           ma mia, vedreste che essa è prigioniera in un carcere
           buio e che temo di esser trascinata da voi a tentare ciò
           che non potrò compiere.
              — Ho una risposta da darvi; ascoltatela.
              "Da che vi conosco vi ho sempre esaminata. Durante
           dieci mesi, siete stata oggetto dei miei studii, vi ho sot-
           toposta a dure prove, e che cosa ho veduto? Quando era-
           vate maestra in un umile villaggio, avete saputo compie-
           re un'opera che non era conforme né ai vostri gusti, né
           alle vostre consuetudini; avete saputo vincervi.
              "Nel vedere con quanta calma avete ricevuto la noti-
           zia della inattesa eredità, ho capito che non eravate avi-
           da di ricchezze.
              "Quando in uno slancio risoluto avete voluto far quat-
           tro parti del vostro patrimonio, serbandone per voi una
           sola, ho visto che amavate il sacrifizio.


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