Page 610 - Jane Eyre
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Non vedevo nessuna probabilità di potergli disubbidi-
           re; ogni volta che mi sono trovata a contatto con caratte-
           ri duri, positivi e opposti al mio, non ho potuto far altro
           che sottomettermi o ribellarmi apertamente.
              Fino al momento della rivolta, però, sono rimasta per-
           fettamente sommessa, ma allora ho scattato con violen-
           za.
              Nelle circostanze presenti ero poco disposta alla ri-
           volta, e dieci minuti dopo Saint-John e io passeggiava-

           mo insieme sul sentiero scosceso della collina.
              Il vento soffiava da occidente e giungeva a noi recan-
           doci il profumo dell'erica e della ginestra; il torrente,
           che scendeva nel burrone, era gonfio dalle recenti piog-
           gie e rifletteva i raggi del sole e la tinta azzurra del cie-
           lo.
              A un certo punto lasciammo il sentiero per avanzarci
           sull'erba fresca, cosparsa di fiori. Ci trovavamo in una
           valle circondata da montagne.
              — Sediamoci, — disse Saint-John.
              Ubbidii e Saint-John si sedè accanto a me, si tolse il
           cappello e lasciossi accarezzare la fronte dal vento.
              Pareva che fosse entrato in comunione col genio del
           precipizio che era poco distante da noi, e i suoi occhi
           parevano dire addio a qualcosa.
              — Sì, ti vedrò, — disse a voce alta. — Ti rivedrò nei
           miei sogni, quando dormirò sulle rive del Gange, e più
           tardi ancora quando un altro sonno mi chiuderà le palpe-
           bre sulle rive di un fiume più cupo.




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