Page 589 - Jane Eyre
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amare, due sorelle che mi avevano inspirato una profon-
da ammirazione.
Quelle due ragazze che avevo guardate con un senti-
mento amaro d'interesse e di disperazione, attraverso la
stretta finestra di Marsh-End, erano mie parenti; quel
giovane alto, che mi aveva raccolta morente sulla soglia
della casa, mi era unito dal sangue.
Ecco una vera ricchezza, una ricchezza di cuore, una
miniera di affetti puri!
La gioia che provavo non somigliava punto all'altra
risentita nel sapere che ero ricca; era una felicità viva,
inebriante e, giungendo le mani, esclamai:
— Son felice! felice!
Saint-John sorrise.
— Non avevo io ragione dicendovi che trascurate per
le inezie le cose importanti? Siete rimasta seria quando
vi ho detto che eravate ricca, e ora vi esaltate per una
cosa senza importanza.
— Che cosa volete dire? Forse è di poca importanza
per voi che avete due sorelle e non avete bisogno di una
cugina; ma per me, che non avevo nessuno!... Ma io
sono felice, felice!
Camminavo presto per la stanza, fermandomi ogni
tanto nel sentirmi soffocare dai rapidi pensieri che mi
sorgevano nella mente.
Pensavo a tutto quello che poteva avvenire, che sa-
rebbe avvenuto in breve; guardavo le pareti bianche e
mi pareva di vederle coperte di un cielo tempestato di
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