Page 55 - Jane Eyre
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— Addio, signore. Salutatemi la signora e la signori-
           na Bockelhurst.
              — Non mancherò. Piccina, — disse volgendosi a me,
           — ecco un libro intitolato "La guida dell'Infanzia"; leg-
           gerete le preghiere che contiene, ma leggete sopratutto
           questa parte; vi vedrete narrata la morte della piccola
           Marta G...., bimba cattiva che, come voi, aveva il vizio
           di mentire.
              Nel dir queste parole il signor Bockelhurst mi pose in

           mano un opuscolo ben avvolto nella carta, e, dopo aver
           chiesto la sua carrozza, ci lasciò.
              Rimasi sola con la signora Reed, alcuni minuti tra-
           scorsero in silenzio; ella cuciva e io stavo a guardarla.
              Ella poteva avere trentasei anni; era una donna robu-
           sta, con le spalle quadre; non era grassa, benché fosse
           forte e piccola, e il volto pareva largo per l'eccessivo
           sviluppo del mento.
              Aveva la fronte bassa, la bocca ed il naso regolari; i
           suoi occhi, senza bontà, brillavano sotto le ciglia scolo-
           rate; era scura di carnagione e aveva i capelli biondi.
              Non sapeva che cosa fosse la malattia, e guidava la
           casa e amministrava i suoi beni con cura e attività.
              I figli soli non rispettavano la sua autorità. Ella si ve-
           stiva con gusto e portava bene i vestiti.
              Ciò che era avvenuto, ciò che la zia aveva detto al si-
           gnor Bockelhurst, tutta la loro conversazione ancora re-
           cente e dolorosa mi restava in mente; ogni parola mi
           aveva ferita e stavo là, agitata da un vivo risentimento.




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