Page 535 - Jane Eyre
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ché la cagione, che mi ha fatto abbandonare quella casa,
dove aveva trovato un paradiso, è insieme strana e vile.
"Quando partii badai soltanto alla protezione e al se-
greto; così per conseguire lo scopo, lasciai tutto quello
che possedevo, meno un piccolo involto, che nel mio
smarrimento lasciai nella carrozza che mi condusse a
Whitecross. Sono dunque giunta in questi dintorni senza
nulla. Ho dormito due notti all'aria aperta, ho vagato due
giorni senza passar la soglia di una casa.
"In quel tempo ho mangiato due volte sole, e allora
sfinita dalla fame, dalla fatica e dal dolore, credevo che
incominciasse la mia agonia, ma voi, signor Rivers, non
avete voluto lasciarmi morire di fame davanti alla vostra
porta e mi avete raccolta sotto il vostro tetto.
"So tutto quello che le vostre sorelle hanno fatto dopo
per me, perché non ero insensibile durante il mio appa-
rente torpore; vedevo quel che accadeva intorno a me e
ho visto ciò che devo alla loro tanta compassione natu-
rale, spontanea e generosa, quanto alla vostra evangelica
carità.
— Non la fate parlar più, Saint-John, — disse Diana
quando feci una pausa, — non bisogna eccitarla; venite
sul sofà, signorina Elliot.
Feci un sussulto ondulatorio udendo pronunziare il
mio nuovo nome, di cui mi ero scordata. Il signor Ri-
vers, cui nulla sfuggiva, se ne accorse.
— Ci diceste di chiamarvi Jane Elliot, — disse.
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