Page 526 - Jane Eyre
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che io per vegliare su di loro, e devo tener gli occhi
           aperti.
              Tacqui gravemente per alcuni minuti.
              — Non bisogna che mi giudichiate troppo severa-
           mente, — riprese ella.
              — Vi giudico severamente e vi dirò perché. Non è per
           avermi ricusato un rifugio, né per avermi trattata di bu-
           giarda, quanto per avermi poco fa rimproverato di non
           aver "né casa, né capitale." Si son vedute persone degne

           di ogni rispetto ridotte alla miseria come me e se siete
           cristiana, non potete considerare la povertà come un de-
           litto.
              — È vero, — rispose. — Anche il signor Saint-John
           me lo dice. Vedo che mi ero ingannata; ma ora ho una
           opinione tutta diversa su voi, perché avete l'aspetto di
           una ragazza pulita e per bene.
              — Basta, ora vi perdono, datemi la mano.
              Ella mise nella mia la sua mano infarinata e callosa,
           sorrise e da quel momento fummo amiche.
              Anna si divertiva a parlare e mentre io preparavo le
           frutta e lei faceva la pasta per la torta, mi dette non po-
           chi particolari sul defunto padrone, sulla padrona morta
           e sui "ragazzi"; com'ella chiamava i giovani.
              Il vecchio signor Rivers era un uomo semplice, ma si-
           gnore, e di antica famiglia.
              Marsh-End aveva appartenuto ai Rivers da che era
           casa, "ed è costruita da duecento anni — continuò la
           serva, — benché paia molto umile e molto triste, se si




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