Page 491 - Jane Eyre
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Quando vi giunsi dovetti sedermi sotto una siepe per
riposarmi.
Udii un rumore di ruote e vidi giungere una carrozza.
Mi alzai e feci cenno con la mano; la carrozza si fer-
mò.
Domandai al conduttore dove andava. M'indicò un
luogo lontano ove ero sicura che il signor Rochester non
aveva nessuna conoscenza. Gli chiesi pure quale somma
occorreva per il viaggio: mi disse che ci volevano trenta
scellini.
Gli dissi che ne avevo soltanto venti, se mi voleva ac-
cettare. Acconsentì ed entrai nella carrozza, che era vuo-
ta e partii. Voi, gentili lettori, possiate non provar mai
quello che io provai! Possano i vostri occhi non versar
mai un torrente di lagrime amare come quelle che sgor-
garono dai miei! Possano le vostre preci non inalzarsi
mai al cielo così disperate e desolate! Possiate non cer-
car mai di essere un mezzo di perdizione per colui che
amate più d'ogni cosa!
VIII.
Sono passati due giorni.
È una sera d'estate; il cocchiere mi ha fatto scendere
in un luogo chiamato Whitecross; non poteva trasportar-
mi oltre per la somma che gli avevo data e non possede-
vo neppure uno scellino.
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