Page 496 - Jane Eyre
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Pensando a quei mondi innumerevoli che traversano
lo spazio lasciandoci scorgere solamente una striscia di
luce, sentii la potenza e la forza di Dio.
Ero sicura che Egli potesse salvare ciò che aveva
creato, ero convinta che Egli non lasciasse perire né i
mondi, né le anime che sono loro affidate.
La mia preghiera si cambiò in una azione di grazia al
Salvatore delle anime.
Il signor Rochester sarebbe salvo: apparteneva a Dio,
e Dio lo avrebbe protetto.
Mi rannicchiai di nuovo nel seno della terra, e poco
dopo dormivo, dimenticando i dolori.
Ma la mattina dopo il Bisogno mi apparve macilento
e nudo.
Già da molto tempo gli uccellini avevano lasciato i
loro nidi; già da molto tempo le api, approfittando delle
belle ore del mattino, succhiavano i fiori prima che la
rugiada fosse asciutta.
Quando le lunghe ombre dell'aurora furono sparite,
quando il sole brillò in cielo e sulla terra, mi alzai e
guardai intorno a me.
Che bella e calma giornata! Le paludi si stendevano
dinanzi a me come un deserto d'oro.
Tutto era inondato di sole.
Avrei desiderato di vivere in quel luogo.
Vidi una lucertola strisciare sulla roccia e un'ape in-
dustre ronzare fra le more; in quel momento avrei volu-
to trasformarmi in ape o in lucertola, per trovar cibo e
asilo.
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