Page 501 - Jane Eyre
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bassa e tremante, perché non avevo né speranza né for-
za, se avevano bisogno di una donna di servizio.
— No, — mi rispose, — non ne teniamo.
— Potete dirmi, — continuai, — dove potrei trovare
un'occupazione qualsiasi? Sono forestiera e non conosco
nessuno qui, ma vorrei trovar da fare.
Ma non era affar suo di pensare a me, o di trovarmi
un posto; inoltre come dovevano esserle parsi equivoci
il mio carattere, la mia posizione.
Scrollò il capo e disse che era dolente di non potermi
dare informazioni, e la porta bianca si chiuse gentilmen-
te e civilmente, ma si chiuse lasciandomi fuori.
Se l'avesse lasciata aperta un momento di più credo
che le avrei chiesto un pezzetto di pane, perché ero ca-
duta molto in basso.
Non potevo risolvermi a tornare nel sordido villaggio,
nel quale, del resto, non speravo trovare nessun soccor-
so.
Mi sentivo piuttosto inclinata a raggiungere un bosco
poco lontano e il cui spesso fogliame pareva invitasse al
riposo, ma ero così malata, così abbattuta, così torturata
dalla fame, che l'istinto fecemi rimanere in prossimità
dell'abitato, dove avevo più probabilità di trovar cibo.
La solitudine non poteva darmi riposo, perché la fame
mi rodeva come un avvoltoio.
Mi avvicinavo alle case, me ne allontanavo, tornavo,
poi mi accostavo di nuovo, respinta sempre dal pensiero
che non troverei nulla, che non avevo il diritto di chie-
der compassione per le mie sofferenze.
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