Page 470 - Jane Eyre
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zarmi, ha curvata la testa nera e scarlatta sul nido della
mia colomba.
— E che cosa avete fatto, — domandai quando tac-
que, — che cosa avete fatto dopo aver condotto qui vo-
stra moglie? Dove siete andato?
— Che cosa ho fatto, Jane? Mi sono trasformato in
folletto. Dove sono andato?
— Ho intrapreso viaggi lunghi come quelli dell'Ebreo
errante.
"Visitai il continente e in ogni paese cercavo la donna
buona, intelligente e degna di essere amata, che fosse
l'opposto di quella che avevo lasciata a Thornfield.
— Ma non potevate ammogliarvi, signore!
— Mi ero convinto di poterlo fare e volevo farlo. Non
era mia intenzione d'ingannare, come ho fatto; volevo
narrare il mio passato e fare apertamente le mie propo-
ste, e mi pareva realmente razionale che ognuno mi con-
siderasse libero di amare e di essere amato; non ho mai
messo in dubbio che avrei trovato una donna capace di
capirmi e di accettarmi, nonostante il legame che avevo.
— Ebbene, signore?
— Quando vi atteggiate a inquisitrice, Jane, mi fate
sempre sorridere.
"Aprite gli occhi come un uccello smarrito e fate ogni
tanto un movimento d'impazienza.
"Pare che siate ansiosa di conoscere le risposte e che
vogliate leggere nel cuore di chi interrogate.
"Ma continuiamo, ditemi che cosa volete dire, col vo-
stro: "Ebbene, signore?" È una frase breve, che usate
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