Page 468 - Jane Eyre
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nato e che trascini dietro a te un importante fardello; tu
           potrai condurre la pazza in Inghilterra, confinarla con le
           dovute precauzioni a Thornfield, poi andrai a viaggiare
           dove vorrai e formare i legami che ti parrà. Quella don-
           na che ti ha fatto tanto soffrire, che ha macchiato il tuo
           nome, oltraggiato il tuo onore, appassita la tua gioventù,
           non è tua moglie e tu non sei suo marito.
              "Voglio che non le manchino le cure, e tu avrai fatto
           tutto ciò che esigono Iddio e l'umanità. Serba il silenzio

           sull'essere suo, non dir nulla a nessuno; mettila in luogo
           acconcio e sicuro, nascondi bene la sua vergogna e la-
           sciala. —
              "Così feci. Mio padre né mio fratello non avevano di-
           vulgata la notizia del mio matrimonio, perché nella pri-
           ma lettera che scrissi loro, già mi mostravo pentito dopo
           quanto avevo saputo sulla famiglia di Mason, e preve-
           dendo un orribile avvenire, avevo pregato i miei di tener
           segreta la mia unione.
              "Presto la condotta di colei, che mio padre mi aveva
           scelta per moglie, divenne così infame, che egli si sareb-
           be vergognato di dire che era suo suocero, e così egli
           ebbe cura quanto me di serbare il segreto su quella pa-
           rentela.
              "La condussi dunque in Inghilterra. Con quel mostro
           sul bastimento, feci un viaggio orribile. Fu un grave sol-
           lievo per me quando la vidi collocata nella storica stan-
           za del terzo piano a Thornfield, il cui gabinetto interno è
           da dieci anni un vero covo di belva.




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