Page 463 - Jane Eyre
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mente diversa dalla mia, e che i suoi gusti non mi piace-
vano. Aveva uno spirito volgare, basso, limitato e inca-
pace di capire le cose nobili ed elevate. Quando capii
che non potevo passare con lei una serata piacevole, ma
neppure un'ora, che la conversazione era impossibile,
perché qualunque fosse il soggetto che sceglievo, rice-
veva subito una risposta dura, volgare, perversa o stupi-
da; quando capii che non potevo neppure avere una casa
tranquilla e conveniente; perché nessuna persona di ser-
vizio poteva tollerare la sua violenza, il suo cattivo ca-
rattere e i suoi ordini assurdi, tirannici e contradditori,
ebbene, anche allora seppi dominarmi. Cercavo di evita-
re i suoi rimproveri, di divorare in segreto il dispetto e il
pentimento e di reprimere la profonda antipatia che
m'inspirava.
— Jane, non voglio turbarvi con orribili particolari;
poche e crude parole basteranno ad esprimervi ciò che
voglio dirvi.
"Ho vissuto quattr'anni con quella donna che avete
veduta lassù, e vi assicuro che mi ha messo alla prova.
"I suoi istinti si sviluppavano con spaventosa rapidità,
i suoi vizii crescevano a dismisura; erano così potenti
che la crudeltà sola avrebbe potuto dominarli, e io non
volevo esser crudele.
"Che intelligenza di pigmea ella aveva, e che gigante-
schi istinti di perversità e quanto mi furono funesti!
"Berta Mason, degna figlia di una madre infame, mi
trascinò a traverso tutte le agonie degradanti e spavento-
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