Page 458 - Jane Eyre
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Egli fece uno sforzo per appoggiarmi la testa sulla
spalla, ma non glielo permisi; mi attrasse a sé e lo re-
spinsi.
— Jane! Jane! — mi disse con amarezza così profon-
da, che fece vibrare tutti i miei nervi, — non mi amate
più dunque? Non vi tentava altro che la mia posizione e
l'idea di divenire mia moglie? Ora non valgo più nulla ai
vostri occhi, perché sapete che non posso esser vostro
marito, e mi fuggite come un rospo o un mostro?
Quelle parole mi ferirono, ma che cosa potevo dire e
fare?
Avrei probabilmente dovuto non dire, né far nulla, ma
ero così torturata dal rimorso di avere offeso i suoi sen-
timenti, che non potei sfuggire alla tentazione di sparge-
re un po' di balsamo sulla ferita che avevo aperta.
— Io vi amo, — dissi, — più che mai, ma non posso
dimostrarvelo né nutrire questo sentimento; e questa è
l'ultima volta che lo esprimo.
— L'ultima volta, Jane? Come! credete di poter vive-
re con me, vedermi ogni giorno e, continuando ad amar-
mi, rimaner fredda e tenermi a distanza?
— No, signore, sono sicura che non potrei: per questo
non vedo altro che un mezzo, ma, se ne parlo, andrete in
furia.
— Parlatene; se vado in collera, avete la risorsa delle
lagrime per calmarmi.
— Signor Rochester, debbo lasciarvi.
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