Page 47 - Jane Eyre
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guardare fuori della finestra. Il terreno era indurito da
una forte gelata.
Da quella finestra si vedeva la casetta del portinaio e
il viale dal quale entravano le carrozze.
Il mio respiro caldo aveva, come ho detto, sbarazzato
il cristallo dallo strato di ghiaccio, e così potevo veder
fuori. Scorsi una carrozza che entrava e dirigevasi verso
la casa.
Molte carrozze venivano a Gateshead, ma i visitatori
che conducevano mi erano sempre indifferenti.
La carrozza si fermò davanti alla casa, si udì una
scampanellata e il visitatore entrò.
Siccome non m'importava di quel fatto, concentrai
tutta la mia attenzione su un pettirosso, che cantava sui
rami nudi di un ciliegio, che cresceva sotto la finestra.
Avevo ancora un po' di pane della colazione e aprii la fi-
nestra per isminuzzarlo sul parapetto.
In quel momento Bessie salì precipitosamente le scale
ed entrò in camera dicendo:
— Signorina Jane, si levi il grembiule. Che cosa fa?
S'è lavate le mani e il viso?
Avanti di rispondere, terminai di spargere il pane fuo-
ri della finestra, poi, richiudendola, risposi tranquilla-
mente:
— No, Bessie, ho terminato di spolverare.
— Che bimba sciolta e disordinata! Che cosa faceva-
te? Siete rossa come una colpevole. Perché avete aperto
la finestra?
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