Page 452 - Jane Eyre
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— Perché, Jane? Voglio risparmiarvi la fatica di par-
           lare e risponderò per voi. "Perché avete già una moglie"
           mi direste: Non è vero?
              — Sì.
              — Se pensate così, dovete aver di me un'opinione
           molto curiosa; bisogna che mi consideriate come un in-
           degno libertino, come un vile scellerato che ha cercato
           di guadagnare il vostro cuore disinteressato per attirarvi
           in un tranello lungamente preparato, per ispogliarvi del

           rispetto   e   dell'onore.  Che   cosa   avete   da  rispondere?
           Vedo che non sapete dir nulla. Prima di tutto siete anco-
           ra debole e respirate con fatica, poi non potete assuefar-
           vi all'idea di accusarmi e di avvilirmi; infine le cateratte
           delle lagrime sono aperte e se voi parlaste troppo sgor-
           gherebbero abbondanti, e voi non volete eccitarvi né
           fare scene. Voi domandate a voi stessa come dovete agi-
           re, ma trovate inutile di parlare; vi conosco e sto in
           guardia.
              — Signore, non desidero nuocervi.
              Il suono tremolante della mia voce mi avvertì che do-
           vevo abbreviar la risposta.
              — Non nel significato che voi date alla parola, ma nel
           mio, cercate di distruggermi. Mi avete quasi detto che
           ero un uomo ammogliato, e come tale mi eviterete, vi
           allontanerete da me; poco fa anche mi avete ricusato un
           bacio. Volete divenire per me un'estranea e vivere sotto
           questo tetto soltanto come l'istitutrice d'Adele. Se, caso
           mai vi rivolgessi una parola affettuosa, se un dolce sen-
           timento vi spingesse verso di me, voi direste: "Quell'uo-


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