Page 447 - Jane Eyre
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Preparai allora una preghiera; le parole mi venivano
alla mente, ma non avevo la forza di pronunziarle.
"Mio Dio, — dicevo mentalmente, — non vi allonta-
nate da me, perché il pericolo è vicino e nessuno può
aiutarmi."
Ed era vicino davvero, e, siccome non avevo chiesto
al cielo di allontanarlo, non avevo giunto le mani, né
piegati i ginocchi, né mosse le labbra, esso giunse.
Il torrente mi coprì con le onde rigonfie.
Pareva che la mia vita solitaria, il mio amore perduto,
le mie speranze infrante, la mia fede svanita, tutti i miei
dolori si fossero riuniti in quella corrente furiosa.
Non posso descrivere quell'ora amara, "le onde mi pe-
netrarono davvero nell'anima, mi sentivo sommergere
sempre più, non potevo reggermi, i flutti mi ricopriva-
no."
VII.
Nel corso del giorno alzai la testa e guardai intorno a
me. Vidi sul muro il chiarore del sole cadente, e doman-
dai:
— Che cosa devo fare?
La mia mente mi rispose:
— Bisogna lasciar Thornfield.
La risposta era stata così pronta, così terribile, che mi
chiusi le orecchie e dissi che non potevo sopportare pa-
role così dure.
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