Page 441 - Jane Eyre
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Un grido selvaggio smentì subito il favorevole rap-
porto; l'iena vestita da donna si alzò in piedi.
— Oh! signore, vi vede! Fareste meglio ad andarve-
ne, — esclamò Grace.
— Pochi minuti soltanto, Grace; bisogna che mi con-
cediate pochi minuti.
— Ebbene, allora, signore, state in guardia. Per l'a-
mor di Dio, state in guardia!
La pazza gridò: ella si alzò i capelli dal viso e guardò
i visitatori.
Io riconobbi quel viso scarlatto, quei tratti gonfi. Gra-
ce Poole si avanzò.
— Ritiratevi, — disse il signor Rochester, spingendo-
la da un lato. — Oggi suppongo che non abbia il coltello
e sto bene attento.
— Non si sa mai che cos'abbia, signore; è così mali-
gna e non v'è forza umana che possa resisterle.
— Faremmo meglio di andarcene, — balbettò Mason.
— Andate al diavolo, — gli disse il cognato.
— In guardia! — gridò Grace.
I tre signori si ritirarono simultaneamente, il signor
Rochester mi spinse dietro a sé.
La pazza si gettò su di lui, lo prese per il collo cercan-
do di mordergli il viso.
Essi lottarono.
La pazza era forte, di statura quasi eguale al marito,
ma più corpulenta; ella spiegò una forza virile: più di
una volta fu sul punto di strozzarlo, benché egli fosse un
vero atleta.
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