Page 436 - Jane Eyre
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— Conducetelo e andate al diavolo.
              — Lo condurrò prima; è qui; signor Mason, abbiate la
           gentilezza di avvicinarvi.
              Nel sentir pronunziare questo nome, il signor Roche-
           ster strinse i denti e fu preso da un tremito nervoso; es-
           sendogli accanto sentii il sussulto spasmodico di rabbia
           e di disperazione che lo agitava.
              Il secondo straniero, che era stato nascosto nell'om-
           bra, si avanzò; una figura pallida comparve al disopra

           della spalla del procuratore; sì, era proprio il signor Ma-
           son.
              Il signor Rochester si volse a guardarlo.
              Ho detto più volte che i suoi occhi erano neri: in quel
           momento mandarono una luce selvaggia, quasi sangui-
           gna; il suo volto si animò; pareva che il fuoco che arde-
           vagli nel cuore si fosse sparso sulle sue guance oliva-
           stre, sulla sua fronte scolorata.
              Alzò il braccio poderoso; avrebbe potuto percuotere
           Mason e gettarlo sulle pietre della chiesa, togliere con
           un sol colpo la vita a quel debole corpo.
              Ma Mason si ritrasse sgomento dal gesto che gli ave-
           va veduto fare ed esclamò debolmente: "Mio Dio!" Al-
           lora il disprezzo s'impossessò del signor Rochester; la
           sua collera si cambiò in fredda asprezza e si contentò di
           domandare:
              — Che cosa avete da dire?
              Una risposta inintelligibile uscì dalle labbra bianche
           di Mason.




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