Page 418 - Jane Eyre
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— Allora, signore, ascoltatemi. La notte scorsa non
eravate a casa?
— Sì, so quel che volete dirmi. Poco fa mi avete par-
lato di una cosa avvenuta nella mia assenza; forse non è
nulla di grave, ma voi siete turbata.
"Raccontatemelo. La signora Fairfax vi ha detto qual-
cosa, oppure avete udita una conversazione scambiata
fra domestici? La vostra dignità troppo suscettibile ne è
stata offesa?
— No, signore.
Suonava mezzanotte; aspettai che fosse cessato il ru-
more delle sonore vibrazioni dell'orologio, e continuai:
— Ieri, in tutto il giorno, fui molto occupata e molto
felice in mezzo a una incessante attività, perché non ho
alcun timore per la mia nuova situazione, né per la mia
nuova vita, come forse supponete.
"Sono invece felicissima di aver la speranza di vivere
con voi, perché vi amo.
"No, signore, non mi accarezzate ora; lasciatemi par-
lare senza interruzione.
"Ieri avevo fede nella Provvidenza e credevo che tut-
to cooperasse alla nostra felicità; la giornata era stata
bella e l'aria così mite che non potevo temer nulla per
voi.
"La sera passeggiai un poco davanti alla casa, pensan-
do a voi; vi vedevo con gli occhi dell'immaginazione ac-
canto a me, e quasi non mi accorgevo della vostra assen-
za.
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