Page 412 - Jane Eyre
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— Fate bene di tenervi unite ancora, — dissi alle due
parti dell'albero, come se potessero ascoltarmi. — Siete
infrante e spaccate, eppure dovete provare ancora un lie-
ve senso di vita, che sale dalla unione delle vostre fedeli
radici. Non vi adornerete più di verdi foglie, gli uccelli
non faranno più i nidi, né canteranno più fra i vostri
rami, il tempo dell'amore e del piacere è passato, ma
non siete disparate, perché ognuna di voi ha una compa-
gna che la sostiene con la sua simpatia nel giorno della
rovina.
Mentre guardavo l'albero, la luna apparve in cielo
momentaneamente e io la vidi attraverso la fessura; ave-
va il disco sanguigno e lievemente velato dalle nubi.
Pareva che volesse gettarmi uno sguardo strano, e su-
bito dopo si nascose dietro le nuvole.
Il vento cessò per un istante di ruggire, ma nei boschi
lontani si udivano gemiti melanconici e i ruscelli, scor-
rendo, producevano un lugubre rumore; tutto era così
triste, che mi allontanai correndo.
Per qualche tempo mi aggirai nel pomario raccoglien-
do le mele cadute sull'erba; mi divertivo a separare quel-
le mature, e poi le portai in dispensa, quindi risalii nella
biblioteca per vedere se il fuoco era acceso, perché sa-
pevo che in quella triste serata d'estate il signor Roche-
ster sarebbe stato contento di trovare un fuoco allegro.
Il fuoco era acceso e ardeva bene; misi la poltrona del
signor Rochester accanto al caminetto, spinsi la tavola
vicino a quella, calai le tende e feci portar le candele.
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