Page 396 - Jane Eyre
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— Che cosa c'è? — mi disse. — Tutta la gioia vi è
sparita dal volto. Desiderate veramente che la piccina
venga con noi? Vi fa pena forse che la lasci qui?
— Preferirei che venisse, signore.
— Allora andate a prendere il cappello e tornate in un
baleno, — disse a Adele.
Ella ubbidì subito.
— Del resto, che cosa importa d'imporsi un po' di ri-
tegno per una mattinata? Fra poco avrò i vostri pensieri,
la vostra compagnia e voi tutta per la vita intera.
Adele, dopo esser salita in carrozza, incominciò a toc-
carmi, volendomi dimostrare la sua gratitudine per la
mia intercessione, ma fu subito relegata in un cantuccio
accanto al signor Rochester.
Ogni momento mi guardava, perché un vicino così
cupo la turbava e non osava comunicargli le sue impres-
sioni, né rivolgergli nessuna domanda.
— Lasciatela venire accanto a me, — dissi, — costì
vi dà noia, e qui c'è posto.
Me la dette, come se si fosse trattato di un cuscino.
— La metterò in pensione, — disse; ma intanto sorri-
deva.
Adele lo udì e domandò se sarebbe andata in pensio-
ne senza di me.
— Sì, — rispose, — proprio senza la signorina, per-
ché io la conduco con me nella luna. Cercherò una ca-
verna in una delle valli bianche intorno alle cime di un
vulcano, e là starà la signorina sola con me
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