Page 393 - Jane Eyre
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vedere mio marito, che è morto da quindici anni, sedere
accanto a me, l'ho udito anche chiamarmi Alice, come
soleva fare. Potete dirmi se il signor Rochester vi ha ve-
ramente offerto di sposarlo? Non vi burlate di me, ma
mi par davvero che egli sia stato qui cinque minuti fa e
mi abbia detto che fra un mese sarete sua moglie.
— Mi ha detto la stessa cosa, — risposi.
— Davvero! E gli credete? E avete accettato?
— Sì.
Mi guardò con meraviglia.
— Non l'avrei mai creduto. È un uomo orgoglioso,
tutti i Rochester sono stati come lui e suo padre era an-
che attaccato al denaro. Anche lui è sempre stato econo-
mo. E vi vuole sposare?
— Così mi ha detto.
Mi esaminò e lessi nel suo sguardo che essa non tro-
vava in me nessuna attrattiva capace di risolvere l'enig-
ma.
— Non capisco! — continuò. — Non dubito però di
ciò che dite. Come si spiegherà tutto questo? Non lo so
davvero. Si dice che l'eguaglianza di situazione e di pa-
trimonio è necessaria in questi casi, poi ci corrono ven-
t'anni tra lui e voi. Potrebbe essere certamente vostro pa-
dre.
— Questo poi no, signora Fairfax! — esclamai.
— Non par davvero mio padre e nessuno di quelli che
ci vedranno insieme, potrà supporre questo. Il signor
Rochester par giovane ed è certo giovane come un
uomo di venticinque anni.
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