Page 373 - Jane Eyre
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Non potei dargli nessuna risposta: avevo il cuore
troppo angosciato.
— Perché, — egli disse, — io provo talvolta uno stra-
no sentimento, sopratutto quando mi siete vicina come
in questo momento.
"Mi par di avere nel cuore una corda invisibile, legata
forte forte a un'altra simile, collocata nella corrispon-
dente parte del vostro essere. Se un braccio di mare e
duecento miglia di terra debbono separarci, temo che
questa corda, che ci unisce, si strappi, e che la ferita san-
guini internamente. Voi, però, mi dimenticherete.
— Mai, signore, lo sapete.... — e non potei aggiunge-
re altro.
— Jane, sentite l'usignolo che canta nel bosco! Ascol-
tate!
Nell'ascoltarlo singhiozzavo convulsamente, non po-
tevo reprimere i miei sentimenti, e provavo dalla testa ai
piedi uno spasimo atroce. Quando potei parlare, non
seppi esprimere altro che il violento desiderio di non es-
sere mai nata e di non essere mai capitata a Thornfield.
— Vi duole tanto di lasciarlo? — mi domandò.
La veemenza della commozione e l'amore mi aveva-
no eccitato a segno che non sapevo più dominarmi ed
esclamai:
— Sì, mi duole di lasciare Thornfield; amo Thorn-
field, lo amo perché vi ho vissuto per qualche tempo
una vita deliziosa.
"Non sono stata calpestata qui, né umiliata, non sono
stata condannata a vivere in compagnia di spiriti inferio-
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