Page 357 - Jane Eyre
P. 357
— Addio, cugina Jane, vi auguro di esser felice; avete
abbastanza buon senso.
— Voi pure non ne mancate, Elisa, ma quando penso
che fra un anno il vostro buon senso vi avrà rinchiuso
fra le mura di un convento francese.... del resto queste
cose non mi riguardano, e se vi conviene, basta.
— Avete ragione, — mi rispose, e ognuna di noi pre-
se una via differente.
Siccome non avrò più occasione di parlare di lei, né
di sua sorella, così dirò subito che Georgiana sposò un
vecchio signore ricco e che Elisa prese il velo ed è ora
superiora del convento ove fece il noviziato ed al quale
ha donato i suoi beni. Non potevo sapere quello che si
prova tornando a casa dopo un'assenza lunga o breve
che sia e non poteva sapere quali sensazioni avrei pro-
vato tornando a Thornfield. Il viaggio mi parve lungo e
tedioso. Bisognava fare cinquanta miglia il primo gior-
no, passar la notte all'albergo e poi fare le altre cinquan-
ta.
Durante le prime dodici ore di diligenza pensavo agli
ultimi momenti della signora Reed ed ai suoi funerali,
poi a Elisa e Georgiana, e mentre vedevo questa vestita
da ballo in mezzo allo splendore di una festa, mi rappre-
sentavo l'altra chiusa nella cella di un convento.
La sera giunsi alla città di.... e questi pensieri svaniro-
no per dar luogo ad altri e invece di accogliere nella
mente i ricordi, pensai all'avvenire.
Ritornavo a Thornfield, ma quanto ci sarei rimasta?
Non molto; di questo ero sicura.
359