Page 352 - Jane Eyre
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— Perché vi odiavo troppo per aiutarvi a conseguire
           la prosperità. Non potevo dimenticare la vostra condotta
           verso di me, Jane, il furore col quale vi siete una volta
           ribellata, il tono con cui diceste di odiarmi più d'ogni
           cosa al mondo, e il vostro sguardo che non aveva più
           nulla d'infantile, la vostra voce per dirmi che vi avevo
           trattata con crudeltà.
              "E non potevo neppur dimenticare la sensazione che
           provai, quando alzandovi, mi lanciaste contro il veleno

           della vostra anima; mi spaventai come se un animale
           colpito da me, si fosse messo a guardarmi con occhi
           umani e con voce umana mi avesse maledetta. Portatemi
           da bere e sbrigatevi!
              — Cara signora Reed, — le dissi offrendole il bic-
           chiere, — non pensate più a quelle cose, cancellatele
           dalla mente; perdonatemi il linguaggio violento; ero una
           bimba allora; sono passati otto o nove anni da quel gior-
           no.
              Ella non badò a quello che dicevo; ma dopo aver be-
           vuto, riprese:
              — Vi dico che non potevo dimenticare e mi vendicai;
           non potevo ammettere che foste adottata da vostro zio
           né che viveste agiatamente. Gli scrissi dicendogli che
           mi doleva che i suoi disegni non potessero compiersi,
           ma che Jane Eyre era morta di tifo a Lowood! Ora fate
           quello che volete, scrivete per contraddire la mia asser-
           zione, sbugiardatemi, dite tutto quello che vi piace.






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