Page 356 - Jane Eyre
P. 356

bono durar poco e sono cominciate sotto sinistri auspi-
           cii, acconsento a esser remissiva e paziente."
              Finalmente Georgiana partì, ma allora Elisa mi pregò
           di trattenermi una settimana ancora.
              Ella diceva che i suoi piani richiedevano tutto il suo
           tempo e la sua attenzione, perché doveva recarsi in pae-
           se ignoto.
              Si rinchiudeva in camera sua e vi restava tutto il gior-
           no, occupata a vuotar cassetti e ad empir bauli, a bruciar

           carte e a fare altri preparativi.
              Non comunicava con nessuno, e aveva affidato a me
           la cura di diriger la casa, di ricever visite e rispondere
           alle lettere di condoglianza.
              Una mattina mi disse che ero libera e aggiunse:
              — Vi ringrazio dei vostri servizi e della vostra con-
           dotta discreta; vi è molta differenza fra il vivere con una
           persona come voi e con Georgiana. Voi compite la vo-
           stra missione nella vita e non siete a carico di nessuno.
           Domani parto per il continente e vado a stabilirmi in una
           casa presso Lillà, in un convento. Là starò tranquilla;
           per qualche tempo studierò il dogma cattolico ed esami-
           nerò con cura quel sistema religioso; se, come credo,
           esso è combinato in modo che ogni cosa sia fatta con
           decoro e con ordine, accetterò le leggi di Roma e pren-
           derò il velo.
              Non espressi alcuna meraviglia per quella risoluzione
           e non tentai di dissuaderla.
              Quando ci separammo mi disse:




                                         358
   351   352   353   354   355   356   357   358   359   360   361