Page 351 - Jane Eyre
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L'assicurai che ero sola.
              — Ebbene, — disse, — vi ho nociuto due volte e ora
           me ne pento; la prima non tenendo la promessa fatta a
           mio marito di educarvi come i miei figli, l'altra.... —
           tacque. — Forse non ha molta importanza, — mormorò,
           — e poi posso guarire; che pena di umiliarsi dinanzi a
           lei!
              Fece uno sforzo per cambiar posizione, ma non potè;
           i tratti di lei si alterarono esprimendo un dolore interno:

           forse qualche sensazione preannunziante l'ultima ago-
           nia.
              — Andiamo, è necessario, — disse. — L'eternità mi
           sta davanti ed è meglio che glielo dica. Aprite la toilette,
           — aggiunse, — e datemi la lettera che vi troverete.
              Le obbedii.
              — Leggetela ora, — disse.
              La lettera era breve e così concepita:
              "Signora, vorreste aver la cortesia di mandarmi l'indi-
           rizzo di mia nipote, Jane Eyre, e di dirmi come sta?
              "La mia intenzione è di scriver brevemente e di farla
           venire a Madera.
              "La Provvidenza ha benedetto i miei sforzi; ho potuto
           mettere assieme qualcosa, e siccome non ho moglie né
           figli, voglio adottarla e lasciarle tutto alla mia morte.
              "Sono, signora, ecc.,
              John Eyre, Madera…
              La lettera portava la data di tre anni prima.
              — Perché non ho saputo nulla di ciò? — domandai.




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