Page 344 - Jane Eyre
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ché era il ritratto somigliantissimo del signor Rochester,
ma che cosa doveva importare a lei o ad altri, eccetto
che a me? Georgiana pure si avanzò per vederlo; gli altri
disegni le piacquero di più; in quanto alla testa, disse
che era brutta. Le due sorelle si meravigliarono della
mia abilità nel disegno. Offrii loro di ritrarle e ognuna
posò per uno studio a matita. Georgiana mi portò il suo
album e vi dipinsi un acquerello. Vidi che riprese subito
il suo buon umore e mi propose una passeggiata per i
campi. Da due ore appena eravamo uscite, e già ci tro-
vavamo in amichevole conversazione.
Ella mi aveva fatto l'onore di parlare della brillante
season passata a Londra due anni prima, dell'ammirazio-
ne che vi aveva suscitata, delle attenzioni che vi aveva
ricevute; alluse anche alla grande conquista che vi aveva
fatta. Nel dopopranzo o durante la sera, fu anche più co-
municativa; mi riferì diverse tenere conversazioni e al-
cune scene sentimentali; infine a mio totale benefizio
improvvisò una narrazione di vita elegante.
Queste comunicazioni si rinnovavano ogni giorno,
aggirandosi però sullo stesso argomento: lei, i suoi amo-
ri e le sue speranze.
Non parlava mai della malattia della madre, né della
morte del fratello, né dello stato doloroso della sua fa-
miglia.
La sua mente era piena di reminiscenze allegre e di
aspirazioni verso nuovi piaceri.
Passava cinque minuti al giorno nella camera della
madre, ma non più.
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