Page 340 - Jane Eyre
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troppo tardi e provo difficoltà a concentrarmi. Ma c'era
           qualcosa che volevo dirvi, lasciatemi pensare....
              Lo sguardo errante mi diceva che un dolore aveva
           fiaccata quella forte natura.
              Si voltava agitata nel letto e voleva tirar su le coperte;
           sentendo che io mi appoggiava su quelle col gomito,
           disse con rabbia:
              — Alzatevi! mi date noia reggendovi sulle coperte.
           Siete Jane Eyre?

              — Sono Jane Eyre.
              — Ho avuto tante pene per quella bambina, non si
           può credere. Che peso, che noie mi ha cagionato col suo
           carattere chiuso e colle sue violenze, con il continuo
           esame di ogni movimento che io faceva.
              “Un giorno mi parlò come una pazza, o meglio come
           un diavolo; nessun bambino mi ha mai guardato né par-
           lato in quel modo. Sono stata felice quando è andata a
           Lowood. Che sarà successo di lei? A Lowood scoppiò il
           tifo e tanti bambini morirono, ma non lei, eppure ho det-
           to che era morta e lo desideravo tanto!
              — Strano desiderio, signora Reed! Perché la odiate
           tanto?
              — Ho sempre odiato sua madre, perché era l'unica
           sorella di mio marito, la sua grande preferita. Egli si
           mise in urto con la famiglia quando lei volle fare quel
           cattivo matrimonio e quando giunse la notizia della sua
           morte, la pianse tanto. Mandò a prendere la bambina,
           benché gli dicessi invece di metterla a balia. Dal giorno
           che vidi quella bambina esile e piagnucolosa, la odiai.


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