Page 333 - Jane Eyre
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— Sì, vive, ma da ieri non è più in sé. Il medico dice
che potrà tirar in lungo una settimana o due, ma non cre-
de che possa guarire.
— Ha parlato più di me?
— Stamane ne ha parlato e bramava che giungeste;
ma ora dorme, o almeno dieci minuti fa dormiva. Ella è
generalmente immersa in una specie di letargia tutto il
pomeriggio e si desta soltanto verso sera. Volete riposar-
vi qui per un'oretta e poi salirò con voi, signorina?
Roberto entrò in quel momento ed ella si alzò per
dare al marito il ben tornato, posò il bimbo nella culla e
mi pregò di levarmi il cappello e di prendere una tazza
di tè, dicendomi che avevo il viso pallido e stanco. Fui
contenta di accettare l'ospitalità di lei e quando mi tolse
il mantello da viaggio, la lasciai fare, come soleva,
quand'ero piccina.
I ricordi dell'infanzia mi assalirono allorché la vidi af-
faccendarsi intorno a me, per servirmi il tè nelle migliori
tazze che avesse, per prepararmi i crostini imburrati e i
biscotti, dando di tanto in tanto un lieve scappellotto al
suo bambino maggiore, come soleva con me nei tempi
passati.
Bessie aveva conservato l'impeto del carattere, l'anda-
tura leggiera e lo sguardo buono.
Quando il tè fu pronto, volli accostarmi alla tavola,
ma ella mi ordinò di non muovermi con l'antico tono
imperioso e volle servirmelo accanto al fuoco, su un
piccolo vassoio.
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