Page 329 - Jane Eyre
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— Domattina presto, signore.
— Bene. Vi occorre del danaro, non potete viaggiare
senza e non dovete averne molto. Io non vi ho ancora
pagata da che siete qui. Quanto denaro possedete in tut-
to, Jane? — mi domandò sorridendo.
Gli mostrai la mia borsa, che non era pesante davve-
ro.
— Cinque scellini, signore.
Egli la prese, se ne vuotò in mano il contenuto e par-
ve contento di vedere che vi era così poco. Allora prese
il portafoglio e mi offrì un biglietto di Banca di cinquan-
ta sterline.
Non me ne doveva che quindici e io dissi che non
avevo da cambiarlo.
— Non importa che lo cambiate, prendetelo, è il vo-
stro salario.
Non volli accettare altro che quanto mi era dovuto.
Da prima voleva costringermi a prender tutto, poi ri-
fletté e disse:
— Avete ragione; è meglio che non vi dia tutto; vi
tratterreste forse due o tre mesi se aveste cinquanta ster-
line. Eccovene dieci, vi bastano?
— Sì, signore, ma me ne dovete ancora cinque.
— Tornate a prenderle, sono il vostro banchiere per
quaranta sterline.
— Signor Rochester, vorrei parlarvi di un altro affare
importante, giacché ne ho l'opportunità.
— Un affare importante? Sono curioso di udirlo.
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