Page 326 - Jane Eyre
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Egli non era nelle stanze terrene, né nel cortile, né
           nelle scuderie; la signora Fairfax mi disse che trovavasi
           al biliardo con Bianca Ingram.
              Andai in quella sala e vi trovai difatti, oltre il signor
           Rochester e la signora Ingram, le due Eshton con i loro
           adoratori.
              Mi   occorse  un  certo  coraggio  per   disturbare   tutta
           quella gente, che si divertiva a giuocare, ma non potevo
           ritardare la mia domanda.

              Così mi accostai al mio padrone, che era accanto a
           Bianca Ingram.
              Ella si volse e mi guardò sdegnosamente; gli occhi di
           lei pareva domandassero che cosa voleva quella abbietta
           creatura, e quando mormorai a bassa voce "signor Ro-
           chester" fece un movimento come se volesse ordinarmi
           di uscire.
              Mi rammento dell'aspetto di lei in quel momento; era
           graziosa e attraentissima; ella indossava una veste da
           mattina di crespo celeste e nei capelli aveva una sciarpa
           di velo.
              Il giuoco avevala eccitata e l'alterigia offesa non nuo-
           ceva all'espressione del suo volto imponente.
              — Che cosa vuole da voi quella persona? — doman-
           dò al signor Rochester. Questi si volse per vedere chi
           era quella "persona" e fece una smorfia, strana ed equi-
           voca, e gettando via la stecca mi seguì fuori della sala.
              — Ebbene, Jane? — disse appoggiando le spalle alla
           porta della sala di studio, che aveva chiusa.




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