Page 28 - Jane Eyre
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gnor Lloyd, un farmacista chiamato qualche volta dalla
signora Reed quando i servi erano malati, perché per sé
e per i figli ricorreva al medico.
— Chi sono? — domandò egli. Pronunziai il suo
nome, stendendogli la mano. Egli la prese e disse sorri-
dendo:
— Tutto andrà bene fra poco.
Poi mi distese con cura, raccomandando a Bessie che
nessuno mi disturbasse durante la notte; e dopo aver fat-
to altre prescrizioni e assicurato che sarebbe tornato il
giorno dopo, uscì, con mio gran dispiacere.
Mi sentivo così ben protetta e così curata mentre egli
stava seduto al mio capezzale!
Così, quando la porta si chiuse dietro a lui, mi parve
che tutto si oscurasse; il mio cuore fu depresso di nuovo
da una inesprimibile tristezza.
— Avete bisogno di dormire, signorina? — domandò
Bessie con una certa dolcezza nella voce.
Non osavo rispondere per timore di sentir quella voce
rifarsi aspra.
— Proverò. — dissi.
— Volete bere o desiderate mangiare qualche cosa?
— No, Bessie, vi ringrazio.
— Allora vado a letto, perché è mezzanotte passata;
ma potete chiamarmi, se avete bisogno di qualche cosa.
Che gentilezza sorprendente! Essa mi dette animo a
rivolgerle una domanda:
— Bessie, che cosa mi è accaduto? Sono forse amma-
lata?
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