Page 26 - Jane Eyre
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lo ha fatto soltanto per farci accorrere. Conosco le sue
perfide malizie.
— Che cosa c'è? — domandò una voce imperiosa, e
la signora Reed comparve nel corridoio con la cuffia per
aria e il vestito svolazzante per la corsa. — Abbot, Bes-
sie, credo di aver ordinato che Jane Eyre fosse lasciata
nella camera rossa, perché non era tornata in sé.
— Signora, la signorina Jane gridava tanto forte! —
si arrischiò ad osservare Bessie.
— Lasciatela stare, — rispose ella. — Bambina, la-
sciate andare la mano di Bessie; con questi espedienti
non otterrete nulla. Odio l'ipocrisia, specialmente nei
bambini, ed è mio dovere il mostrarvi che con l'inganno
non otterrete mai nulla; starete qui un'ora di più e non
sarete liberata altro che alla condizione di mostrarvi as-
solutamente tranquilla e sottomessa.
— Oh! zia, abbiate pietà di me! Perdonatemi, punite-
mi in un'altra maniera, ma qui mi sento morire!
— Silenzio! Questa violenza mi fa orrore, — e, senza
dubbio, ella provava ciò che diceva. Ai suoi occhi ero
una commediante precoce e vedeva sinceramente in me
un complesso di passioni violente, d'ipocrisia e di dop-
piezza.
Bessie e Abbot erano uscite; la signora Reed, esaspe-
rata dalle mie paure e dai miei singhiozzi, mi spinse
brutalmente nella camera senza profferir parola.
La sentii allontanarsi.
Suppongo di essere stata subito colpita da un deli-
quio, perché non ho coscienza di ciò che avvenne dopo.
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