Page 272 - Jane Eyre
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— Perché non ha ella alcuna influenza su di lui, —
           pensavo. — ella che può avvicinarlo di continuo? Non
           lo ama, in caso contrario non avrebbe bisogno di conti-
           nui sorrisi, di moine e di occhiate. Mi pare che le baste-
           rebbe di sedersi tranquillamente accanto a lui, di parlar
           poco e di guardarlo anche meno, e giungerebbe al suo
           cuore.
              "Ho visto sui lineamenti del signor Rochester una
           espressione molto più dolce di quella eccitata dalle moi-

           ne della signorina Ingram, ma allora quella espressione
           non era provocata da nessun atto calcolato. Bastava ac-
           cettare le sue domande, rispondergli senza pretesa, par-
           largli senza smorfie. Allora si faceva più dolce e più
           gentile, si scaldava col suo proprio calore; come farà lei
           a piacergli quando si saranno sposati? Eppure sarebbe
           così facile e una donna potrebbe esser tanto felice con
           lui!
              Nulla di quanto ho detto può far supporre che io bia-
           simassi il signor Rochester di prender moglie per calco-
           lo e per convenienza. Fui sorpresa quando scoprii la sua
           intenzione, perché non credevo che potesse subire l'in-
           fluenza di quei motivi nella scelta di una moglie.
              Ma considerando i principii accettati nella classe alla
           quale apparteneva, capivo che non poteva vedere le cose
           sotto il medesimo aspetto che apparivano a me. Mi pare-
           va che al posto suo non avrei sposato altro che una don-
           na che avessi amata.
              Anche nel giudicarlo in questo caso speciale, ero in-
           dulgente col signor Rochester e mentre prima avevo stu-


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