Page 267 - Jane Eyre
P. 267
Si curvò sul bacino, empì l'anfora e stava per rimet-
tersela in testa, quando l'uomo coricato si alzò e le fece
con la mimica una domanda, allora ella sollevò l'anfora
per dargli da bere, e il forestiere, togliendo un cofanetto
di sotto le vesti, l'apri e mostrò alla fanciulla bellissimi
gioielli.
Questa dette a divedere la sua meraviglia e ammira-
zione, e allora lo straniero, inginocchiandosi, le appese
le buccole agli orecchi e le infilò nel braccio i monili.
Erano Eliezer e Rebecca al pozzo. Pozzo era la parola
del quadro nel quale mancavano soltanto i cannelli.
Quando la tenda fu tirata per la terza volta, non si
vide altro che una parte della sala; il resto era nascosto
da rozze drapperie; al posto del bacino marmoreo vi era
una tavola e una sedia di cucina. La scena era illuminata
soltanto da una lanterna.
Nel mezzo di questo misero quadro era un uomo, con
le mani abbandonate sulle ginocchia e gli occhi fissi in
terra.
Nonostante che fosse truccato, riconobbi in lui il si-
gnor Rochester.
Aveva le vesti in disordine, anzi una manica dell'abito
era scucita, come se gli fosse stata strappata durante la
lotta.
Aveva l'atteggiamento disperato, i capelli ritti, e nel
momento che si moveva si udì un rumore di catene.
— Bridewell! — esclamò il colonnello Dent, e capii
che la sciarada era terminata.
269